PROGRAMMAZIONE

3 maggio

Sassari

ore 21:00

Cinema Moderno

Viale Umberto, 18


Mantova

ore 21:15

Cinema Mignon

Via Gaetano Benzoni, 22

5 maggio

Cagliari

ore 21:00

Cinema Greenwich

Via Sassari 65a/ 67

9 maggio

Pisa

ore 20:30

Cinema Arsenale

Vicolo Scaramucci, 4

10 maggio

Nuoro

ore 18:00, 21:00

Multiplex Prato

c/o Centro Commerciale Prato Sardo

10 e 17 maggio

Palermo

ore 20:30

Cinema Colosseum

Via Guido Rossa, 5/ 7

14 maggio

Firenze

ore 21:30

Cinema Stensen

Viale Don Giovanni Minzoni, 25

15 maggio

Milano

ore 21:00

Cinema Palestrina

Via Palestrina, 7

22 maggio

Milano

18:30, 20:00

Cinema Palestrina

Via Palestrina, 7

24 maggio

Ravenna

ore 17:00

Cinema Corso

Via di Roma, 51

31 maggio

La Spezia

ore 21:15

Il Nuovo Cinema

Via Cristoforo Colombo, 99

7 giugno

Bari

19:00, 20:30

Cinema Esedra

Largo Mons. Curi, 17

13 giugno

Torino

20:30, 22:30

Cinema Massimo

Via Giuseppe Verdi, 18

15 giugno

Castelceriolo (AL)

ore 21:30

Cinema Macalle'

Via Marsala, 1/A


Capalbio

ore 20:45

Sala Tirreno

Piazza della Repubblica, 9


Ostia (RM)

Circolo Culturale Quattro Mori

Via delle Baleari, 85

18 giugno

Capalbio

ore 20:00

Sala Tirreno

Piazza della Repubblica, 9

19 giugno

Genova

ore 21:15

Cinema Sivori

Salita Santa Caterina, 12


Milano

ore 20:00

Cinema Palestrina

Via Palestrina, 7

2 luglio

Borgomanero (NO)

ore 21:15

Cinema Nuovo

Via IV Novembre, 25

5 luglio

Novi Ligure (AL)

ore 21:00

Sala FOR.AL

9 luglio

Roma

ore 22:00

Cinema Alcazar

Via Cardinale Merry del Val, 14

22 luglio

Montefiascone (VT)

ore 17:00

Est Film Festival

26 luglio

Asiago (VI)

ore 17:45

Gallio Film Festival

10 agosto

Tagliacozzo (AQ)

ore 18:00

Palazzo Ducale

21 agosto

Erice (TP)

ore 21:30

Elimo Film Fest

21 settembre

Santa Marina Salina (ME)

ore 12:00

Salina Doc Fest

24 ottobre

Catania

18, 19:30, 21, 22:30

Cinema King

Via De Curtis, 14

29 e 30 ottobre

Roma

ore 20:30 e 22:30

Cinema Aquila

Via L'Aquila, 68

3 dicembre

Trieste

ore 21:00

Cinema Ariston

Viale Romolo Gessi, 14

12, 14 e 15 dicembre

Vicenza

ore 20:00

Cinema Araceli

Borgo Scroffa, 20

19 dicembre

Calimera (LE)

ore 20:30

Cinema Elio

Via Montinari, 32

1 marzo

Centallo (CN)

Cineclub Lumière

Via Vittorio Veneto, 9

9 marzo

Udine

Circolo dei sardi "Montanaru"

Via delle scuole, 13


Amelia (TR)

ore 21:00

Sala Boccarini

Piazza Augusto Vera, 10

10 marzo

Cesano Boscone (MI)

Circolo dei sardi "Domo Nostra"

Via Kuliscioff

14 marzo

Torino

ore 21:30

Sala Il Movie, Cineporto

Via cagliari, 42

19 marzo

Perugia

Cinema Zenith

Via Bonfigli, 11

19 aprile

Roma

matinée Cinemamme

Cinema Aquila

Via L'Aquila, 68

3 luglio

Viterbo

21:00

Caffeina Cultura- evento DISUCOM

Cortile del Palazzo dei Priori

16 dicembre

Narni

21:30

Cinema Mario Monicelli

Piazza Garibaldi

12 febbraio

Roma

ore 20:30

Cinema Apollo 11

Via Conte Verde, 51

24 febbraio

Luino (VA)

21:00

Cinema Sociale

Corso 25 Aprile 1945, 13

3 agosto

Cagliari

ore 21:30

Teatro Civico di Castello

Via de Candia

Cadenas head_banner

      In quella parte di Sardegna che si snoda tra la Trexenta, il Campidano e il Gennargentu corre un treno senza tempo, il cui passaggio è salutato da piccoli puntini gialli che agitano una paletta verde e rossa, le guarda-barriera.

Un lavoro che si eredita in linea femminile da generazioni.

Bloccano il traffico al passare del treno, poche centinaia di chilometri di rotaie secondarie che incrociano strade secondarie percorse da macchine, trattori, pecore e apecar. Ad ogni incrocio presidiato da una signora in giubbottino fluorescente il macchinista tira una corda e alza il braccio per salutare. Il treno supera con un fischio la guarda-barriera e corre via nella polvere, scomparendo dietro una curva: uomini, macchine e animali sono finalmente liberi dalla catena che chiude l’accesso ai binari.

Intorno il paesaggio alterna campi gialli e muretti a secco, pianure macchiate di cactus, foreste e strette gole di montagna.

La custodia del passaggio a livello è totalizzante: implica cura, responsabilità e attenzione, diventa un’ossessione che abita persino i sogni. È un lavoro antico destinato alle donne, che vi si dedicano con ripetitività quasi rituale, durante tutto il giorno, tutti i giorni dell’anno.Il passaggio a livello con le sue catene riduce tutto a sé: l’ora della sveglia, del pranzo e della cena è imposta dal treno, le attese nelle garitte o in macchina sono scandite dai ritardi del treno, il ritmo della giornata è sincopato, incerto, spezzato, mentre l’alternarsi dei gesti sempre uguali è una certezza ineluttabile.

Il film racconta queste donne, le guarda-barriera sui binari delle Ferrovie della Sardegna: la loro vita, il loro lavoro, il rapporto con il tempo e lo spazio della Ferrovia.

Sono donne che, come molte altre donne nel mondo, lottano per i loro diritti di lavoratrici e per una migliore qualità della vita, mentre vivono immerse nell’attesa, circondate da una natura immobile, dove ogni elemento del progresso rappresenta una minaccia.

Quando sono salita sul treno il tempo si è dilatato, lo spazio si è aperto.

Quando mi sono fermata con le guarda-barriera, il tempo è diventato un interstizio tra i passaggi del treno e lo spazio è stato costretto tra due catene.

Sardegna, quella dove non c’è il mare. Un luogo sconosciuto, una lingua sconosciuta, la natura che ti riempie lo sguardo non appena esci dal centro abitato.

Ho incontrato per caso le “ragazze della Ferrovia”, seguendo le tracce di un servizio fotografico pubblicato in una rivista. Mi sono ritrovata a Mandas, 50 chilometri a nord di Cagliari, un centro che fino alla metà degli anni ’70 era un importante snodo tra i treni delle Ferrovie della Sardegna: partivano da qui le diramazioni per Arbatax e per Sorgono. Molte famiglie di ferrovieri abitavano in questo piccolo paese, i viaggiatori si fermavano nelle locande e mangiavano nelle osterie, l’economia del territorio correva sulle stesse rotaie del treno.

Mandas è stata una delle tappe del viaggio in Sardegna dello scrittore D.H.Lawrence, partito con la moglie da Cagliari e diretto a Sorgono, nel 1921. Ha raccontato quel viaggio in un libro, «Mare e Sardegna», in cui viene raccontato come «…a un passaggio a livello, la donna che lo custodiva si precipitò fuori energicamente con la sua bandiera rossa».

Oggi della potenza del treno rimane solo la memoria. La ristrutturazione aziendale ha portato negli anni alla dismissione di quasi tutti i rami della linea ferroviaria, a favore del trasporto su strada. Restano solo pochi monconi di quella che era una rete capillare nata per collegare i paesi dell’interno con la costa e quindi con “il continente”, binari che si attorcigliavano su per le montagne e correvano fino al mare.

Il passaggio a livello è un luogo magico, compare all’improvviso dietro una curva, o nascosto tra le piante, oppure in cima alla montagna. In quasi tutti esiste ancora la vecchia casa cantoniera, ormai diroccata e inagibile, che tuttavia rimane l’unico riparo nelle giornate di tempesta.

Ho conosciuto le donne che custodiscono i passaggi a livello. Custodire è il verbo che usano per raccontare il loro lavoro: hanno la custodia della nostra sicurezza, sono loro che devono fermare il traffico con una catena, la chiudono mentre passa il treno e la riaprono quando è tutto finito. La catena che le costringe in quei luoghi remoti per lunghissime ore, aspettando che passino i pochi treni che trasportano pochi viaggiatori.

Raccontare le guarda-barriera della Sardegna significa raccontare una normalità complicata in cui la giornata si compone come un puzzle, cercando ogni giorno di mettere insieme i pezzi giusti. La loro forza è pari soltanto alla loro tenerezza.

Francesca Balbo

Francesca Balbo

Francesca Balbo è nata a Milano dove attualmente vive col suo bambino